SERVIZIO DI CONSERVAZIONE ED AMPLIAMENTO DELLE BANCHE REGIONALI DELLA BIODIVERSITÀ


Il diffondersi di un'agricoltura intensiva e l'avvio di vasti programmi di miglioramento genetico hanno portato negli ultimi decenni all'affermazione di poche razze animali e varietà vegetali, geneticamente uniformi, che hanno sostituito quelle localmente selezionate e adattate al particolare contesto agro ecologico. La conseguenza principale è innanzitutto la perdita di variabilità genetica, risorsa non rinnovabile, ma anche l'interruzione del legame tra prodotto e territorio d'origine che tradizionalmente ha caratterizzato la nostra agricoltura sia a livello nazionale sia regionale. La Commissione sulle Risorse Fitogenetiche della FAO ha affermato che "(...) le risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura sono una eredità preziosa proveniente da generazioni di agricoltori di ogni regione del mondo, i quali hanno sviluppato e conservato le risorse genetiche che stiamo usando oggi. Tutti noi abbiamo l'obbligo morale di trasmettere queste risorse alle generazioni future perché una volta perse saranno perdute per sempre (...). Per mezzo del Trattato Internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura (ratificato dal Parlamento italiano nell'aprile del 2004), dobbiamo assicurare la sopravvivenza delle risorse del nostro pianeta affinché esse, a loro volta possano assicurare la nostra".


PARTNER
La società 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria coordina e gestisce il servizio di Conservazione e Ampliamento delle banche regionali della Biodiversità in stretta collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali (DSA3) dell'Università degli Studi di Perugia, con il CNR-ISAFoM ed il CNR-IBBR per la collezione mondiale di Olivi e con il CRA-OLI di Spoleto per quanto attiene alla collezione di Olivo di questo Istituto.


ATTIVITÀ
Per porre un freno alla continua erosione genetica ed alla perdita di varietà locali, la Regione Umbria ha in questi ultimi dieci anni finanziato, con fondi a valere sui P.S.R. 2000-2006 & 2007-2013, diverse attività di ricerca, conservazione e valorizzazione di varietà e razze locali di interesse agrario.
L'attuale Servizio di Conservazione e Ampliamento delle banche regionali della Biodiversità rappresenta l'ideale continuazione delle precedenti attività, in particolare del progetto "La biodiversità vegetale in Umbria e la sua conservazione", conclusosi nel 2005 che ha permesso la costituzione di diverse banche regionali del germoplasma: Banca dei semi, Banca del germoplasma in vitro, Campi collezione in vivo di arboree da frutto, Zoobanca e Microbanca.
Le attività del Servizio sono state finalizzate non solo alla gestione di quanto in passato raccolto, ma anche all'ampliamento delle collezioni ed alla caratterizzazione di parte delle accessioni già acquisite. Tra le attività di maggior rilievo ricordiamo:

  • la realizzazione di frutteti sperimentali creati allo scopo di testare il comportamento agronomico di alcune delle varietà recuperate, realizzati in collaborazione con 5 aziende agricole regionali;
  • lo sviluppo di progetti pilota volti a diffondere sistemi virtuosi che uniscano la conservazione con la coltivazione/allevamento di risorse locali;
  • la creazione di un Campo Collezione di varietà di Olivo provenienti da tutte le aree olivicole del mondo, recuperando e riportando in Umbria la Collezione a suo tempo costituita dal CNR-ISAFoM ma poi trasferita in Sicilia. Attualmente presso il Campo Collezione, ubicato a Lugnano in Teverina (TR) sono duplicate circa la metà delle varietà.


LE BANCHE REGIONALI DELLA BIODIVERSITÀ

La strategia di conservazione messa in atto è del tipo "ex situ", che consiste nella raccolta e conservazione del patrimonio genetico al di fuori del luogo di origine/ritrovamento. A seconda del materiale genetico, vegetale (specie erbacee, specie arboree), animale e microbico, sono state adottate delle specifiche misure secondo protocolli condivisi e caldeggiati dalla comunità scientifica internazionale. Le collezioni regionali ad oggi costituite sono le seguenti:

  • Banca del seme, presso S. Andrea D’Agliano (PG), gestita dal DSA3;
  • Banca dei lieviti e dei batteri lattici autoctoni, presso il DSA3;
  • Banca del genoma per la razza Chianina, presso il DSA3;
  • Banca del germoplasma in vitro di specie arboree da frutto, presso 3A-PTA;
  • Campo collezione di arboree da frutto, a Todi presso 3A-PTA e a Deruta presso la Fondazione Agraria;
  • Campo Collezione mondiale di Olivi a Lugnano in Teverina (TR);
  • Campo Collezione di varietà di viti dell’Amerino, presso l’Az. Vitivinicola “Zanchi” di Amelia (TR);
  • Casa dei Semi del Trasimeno, presso l’Az. Agr. “I Melagrani” di Castiglione del Lago (PG).

ATTIVAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 25-2001 "TUTELA DELLE RISORSE GENETICHE DI INTERESSE AGRARIO"

Uno dei risultati di gran lunga più significativi raggiunti nel corso di questi anni è rappresentato senza dubbio dalla attivazione della L.R. 25/2001. Con l'emanazione della D.G.R. 1058/2012, infatti, la Regione Umbria ha reso operativa questa Legge, istituendo il Registro delle Risorse genetiche autoctone e la Rete di Conservazione e Sicurezza. Per dare il giusto spazio alle attività poste in essere in tal senso è stato predisposto uno specifico portale: http://biodiversita.umbria.parco3a.org/

Scarica la Brochure di presentazione delle Banche regionali della Biodiversità